Azienda di smaltimento rifiuti urbani e speciali

Briante Martegani è un’azienda specializzata nella corretta gestione dei rifiuti di numerose tipologie, grazie ad un tipo di impianto di stoccaggio moderno ed efficiente.

Il nostro business si basa su raccolta differenziata, trasporto, recupero e smaltimento di rifiuti urbani speciali (pericolosi e non) ma anche smantellamento e raccolta di rifiuti connessi alle demolizioni industriali.
Attraverso impianti innovativi raccogliamo i materiali di scarto per poi smistarli e stoccarli, trasformando il rifiuto in materia prima da utilizzare per un nuovo ciclo industriale, in nome della concreta tutela dell’ambiente.

La corretta gestione dei rifiuti solidi si basa sulla conoscenza approfondita delle materie, delle normative e sull’ausilio di una vasta rete di contatti sul territorio italiano.

Ci occupiamo anche della gestione dei rifiuti che non smaltiamo direttamente, per i quali ci affidiamo a terzi, come per i materiali di scarto speciali, ad esempio sostanze tossiche quali vernici, polveri di abbattimento, scarti di produzione, fanghi biologici e chimico fisici, rifiuti alimentari complessi etc.

Cosa si intende per gestione rifiuti?

Si intende per gestione dei rifiuti l’insieme delle politiche, delle procedure e delle metodologie volte a governare l’intero processo dei rifiuti, dalla loro origine e produzione sino alla loro destinazione finale.


La gestione dei rifiuti si compone di diverse fasi:

  • raccolta

  • trasporto delle varie tipologie di rifiuti

  • trattamento 

  • riutilizzo o riciclo dei materiali di scarto per ridurre al minimo i danni sulla salute umana e l’impatto ambientale.


 
Una corretta gestione dei rifiuti è connessa alla loro classificazione. 
Milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno vengono classificate e di conseguenza gestite e smaltite secondo varie modalità.
Delle modalità smaltimento in base alla loro origine tratta in modo molto dettagliato l’art. 184, comma 1 del decreto legislativo n. 152/2006.
La gestione dei rifiuti parte da una prima e corretta classificazione delle tipologie di rifiuti in:

  • rifiuti urbani suddivisi a seconda dell’origine 

  • rifiuti speciali suddivisi a seconda dell’origine

  • rifiuti non pericolosi

  • rifiuti pericolosi suddivisi in gradi di pericolosità


 
Quando si parla di rifiuti urbani si intendono i prodotti di scarto provenienti dalle abitazioni, rifiuti domestici che derivano dalla gestione quotidiana in genere gestiti dalla Pubblica Amministrazione sulla base di contributi fiscali dei privati.
I rifiuti speciali sono i materiali di scarto, generati da aziende e industrie per la maggioranza, che hanno bisogno di recupero o smaltimento da parte di aziende private specializzate.
Tra questi ricordiamo scarti di lavorazione industriale, veicoli obsoleti, toner, farmaci, pile, elettrodomestici anche di uso domestico, olio vegetale usato per la frittura, vecchi computer etc.
La gestione dei rifiuti speciali è connessa a procedure differenti rispetto alla gestione dei rifiuti urbani per scongiurare il rilascio improprio di sostanze pericolose per l’ambiente.
Gli impianti impiegati per ciascuna delle tipologie di rifiuti devono rispondere a degli standard e requisiti stabiliti dalla legge.
 
I rifiuti pericolosi hanno bisogno di recupero o smaltimento particolari. I rifiuti pericolosi possono essere sia urbani che speciali:

  • I rifiuti urbani pericolosi (RUP) hanno origine domestica come i medicinali scaduti, le pile, le batterie di auto etc.

  • I rifiuti speciali pericolosi sono generati dalle attività produttive, contenenti un’elevata quantità di sostanze pericolose perchè inquinanti. Prima dello smaltimento dovranno essere resi innocui, riducendo in parte il loro pericolo e tossicità.
Un esempio di rifiuti speciali pericolosi sono gli scarti dell’industria chimica, fotografica, metallurgica, di analisi e ricerca medica etc.


 
Vista la complessità di gestione di milioni di tonnellate di rifiuti, l’Unione Europea ha sentito la forte esigenza di emanare la direttiva 2008/98/CE. 
Questa introduce diverse soluzioni e spunti adottabili per il trattamento dei rifiuti, ordinando il tutto in via gerarchica.
Fermo restando che migliore azione per una buona gestione degli scarti è non produrli o ridurli al minimo, vengono presentate diverse opzioni.
Ridurre, riutilizzare e riciclare sono le opzioni presentate dalla direttiva in cui ogni Stato membro deve promuovere il concetto cardine di “recupero di materia” di almeno il 50% in termini di peso entro fine 2021 per carta, per metalli, per plastica e vetro.
Ogni azienda deve invece cercare di ridurre di almeno il 70% gli scarti connessi alla costruzione e demolizione.

Cosa dice la normativa per la gestione rifiuti

Mentre la modalità di smaltimento dei rifiuti in base alla loro origine è tratta dall’art. 184, comma 1 del decreto legislativo n. 152/2006, la corretta gestione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, di origine urbana o speciale, è oggi alla base dei principi sanciti dall’Unione Europea.
Va sottolineato che negli ultimi decenni l’applicazione pratica delle direttive Europee non è stata così semplice per tutti gli stati.
 
In materia di gestione dei rifiuti, a livello europeo si richiama la direttiva 2008/98/CE e nel Regolamento 2014/955/UE in cui è approfondito il controllo del ciclo dei rifiuti, dalla produzione allo smaltimento.
Qui viene ribadito il valore essenziale del recupero e del riciclaggio con diversi obiettivi da raggiungere per annualità e viene introdotto il concetto di responsabilità estesa del produttore: in sostanza del “chi inquina paga”.
Sono poste le basi, inoltre, per una green economy 2.0 con una gerarchia di trattamento dei rifiuti a seconda delle diverse produzioni.
 
L’Italia ha recepito la Direttiva Europea sulla gestione e la responsabilità estesa relativa ai rifiuti con il d.lgs. 152/2006 e modificato poi con il d.lgs. 205/2010.
Nel 2013 il Ministero dell’Ambiente italiano abbraccia i principi europei di prevenzione, del riutilizzo, del riciclo e recupero con il primo Programma d’Azione Nazionale.
Nel programma è ribadito che solo la corretta gestione relativa ai rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata consentirà il raggiungimento degli obiettivi europei.

Smaltimento rifiuti ingombranti

Secondo il Codice Europeo dei Rifiuti si intendono per rifiuti ingombranti le tipologie di rifiuti classificati con il codice 20030. 
Tale codice recita: “il rifiuto residuo di grandi dimensioni che non ha trovato collocazione in altre tipologie di raccolta differenziata; è ingombrante il rifiuto che residua da tutte le raccolte differenziate, avente dimensioni unitarie tali da non poter essere conferito all’ordinario sistema di raccolta del secco residuo.”
Quindi, in sostanza, i rifiuti ingombranti sono quelle tipologie di rifiuti per i quali non è prevista nessuna raccolta differenziata e a causa delle loro dimensioni notevoli occorre spesso prenotare il ritiro con l’azienda di smaltimento.


Insieme alle grandi dimensioni, spesso i rifiuti ingombranti sono caratterizzati da un altra condizione differenziante: la loro composizione che necessita di un processo dedicato di smaltimento.
Come individuare i rifiuti ingombranti? 
Si intendono per rifiuti ingombranti il mobilio come armadi, tavoli, divani, poltrone, sedie, strutture dei letti, giocattoli voluminosi, biciclette, valigie etc.


Non bisogna confondere rifiuti ingombranti con i cosiddetti RAEE cioè i rifiuti elettrici ed elettronici, tipologie di rifiuti che benché siano anche ingombranti hanno bisogno di una gestione differente come i frigoriferi o le vecchie lavatrici.
È importante sapere che anche se la modalità di conferimento è magari la stessa, il trattamento successivo è differente tra RAEE e rifiuti ingombranti semplici.
Dove condurre i rifiuti ingombranti? In molti comuni il ritiro è gestito su prenotazione, in alternativa il rifiuto va consegnato all’isola ecologica più vicina. 
Il principio da seguire è applicare il concetto di riuso: solo se il rifiuto ingombrante non può essere più utilizzato allora si prenota il ritiro.
L’alternativa per rifiuti ingombranti in buono stato è la donazione ad enti benefici, che provvederanno a destinarli ai più bisognosi.

Smaltimento rifiuti speciali

Secondo la normativa vigente i rifiuti sono classificati in urbani e speciali, pericolosi e non pericolosi. Questa classificazione consente la gestione e lo smaltimento oculato dei diversi materiali di scarto.
Con i rifiuti urbani è semplice effettuare la raccolta differenziata e gestire il tutto.
I rifiuti speciali conducono spesso in errore e la loro gestione è più complessa.
Per rifiuti speciali intendiamo tutti quelli che provengono dalle attività di industrie e aziende come ospedali, aziende agricole, scarti industriali, scarti di ristorazione e grande distribuzione ma anche veicoli obsoleti.
Vi sono tuttavia anche alcuni rifiuti speciali che provengono da utenza privata come smartphone, pc, tablet, consolle di videogame, farmaci scaduti (che possono essere consegnati nei bidoni di raccolta delle farmacie), cartucce delle stampanti o pile (che possono essere affidate alle cartolerie o supermercati aderenti).
È classificato, secondo normativa vigente, come rifiuto speciale domestico l’olio vegetale utilizzato per la frittura, da consegnare nelle isole ecologiche per non impattare sull’ambiente.
In sostanza per gestire e smaltire un rifiuto speciale occorre ricordare che si tratta di materiali che sono potenzialmente molto dannosi per l’ambiente, che non sono i soliti rifiuti urbani da collocare nella raccolta differenziata.
Se per la gestione e smaltimento di rifiuti urbani se ne occupa la Pubblica Amministrazione, per quelli speciali il carico, lo scarico, la gestione e smaltimento è condotto dalle aziende private specializzate come che si occuperanno del trattamento specifico e dell’eventuale recupero.
Gli impianti per gestire e smaltire i rifiuti speciali sono costruiti per rispondere a specifiche esigenze e secondo la normativa vigente devono rispondere a determinate caratteristiche standard in grado di preservare l’ambiente.
Per esempio i rifiuti speciali non recuperabili sono smaltiti in impianti di discarica controllata e sono costantemente monitorati.
La stessa combustione controllata avviene all’interno di dispositivi innovativi creati ad hoc, come i termovalorizzatori, oggi in grado di occuparsi di gestione e smaltimento in modo più efficace, riducendo di gran lunga l’impatto sull’ambiente.

Cosa avviene in un Centro di smaltimento rifiuti

Quello che avviene all’interno dei centri di smaltimento dei rifiuti in Italia è connesso ai seguenti provvedimenti:
Il D.lgs. n. 152/2006 del TUA (ovvero il Testo Unico Ambientale) in particolare nell’ art. 182, comma 5 in cui viene dichiarato che “…le attività di smaltimento in discarica dei rifiuti sono disciplinate secondo le disposizioni del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, di attuazione della direttiva 1999/31/CE”
Il D.lgs. n. 36/2003 che ha attuato di fatto la direttiva europea 1999/31/CE sulle discariche;
Il D.M. 27 settembre 2010 che concerne le regole di accesso e di criteri di ammissibilità dei rifiuti nel centro di raccolta.
 
La parte quarta del TUA riguarda le caratteristiche dell’area di discarica dei rifiuti che possono essere collocati lì in modo permanente o tendenzialmente tale.
I rifiuti possono essere soggetti ai naturali processi di decomposizione anaerobica e attualmente lo smaltimento in discarica in Italia è il principale metodo di eliminazione dei rifiuti, perché semplice ed economico.
Le discariche in cui i rifiuti sono stoccati e smaltiti devono essere costruite secondo una struttura “a barriera geologica” così che isolino i materiali dal terreno, e vengano rispettati gli standard igienici.
Il trattamento dei rifiuti mira oggi ad avere sempre il minimo impatto sull'ambiente per cui lo smaltimento avviene in discarica ogni volta in cui non è possibile recuperare o sfruttare in altro modo materiali di scarto. Il tutto è sempre preceduto da un’apposita verifica dell'impossibilità concreta di recuperare a livello tecnico i rifiuti in altro modo.
I rifiuti prodotti dai cittadini che possono invece essere raccolti in maniera differenziata sono trattati mediante due procedure a seconda della tipologia: con il riciclaggio per le frazioni secche o il compostaggio per la frazione umida.

Smaltimento dei rifiuti metallici e ferrosi a Novara e Varese

Per lo smaltimento dei rifiuti metallici e ferrosi occorre richiedere l’ausilio di aziende iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali. 
Smaltire rottami di ferro o leghe di alluminio con procedure inappropriate o disperdendoli nell’ambiente non solo è un gesto sconsiderato a livello etico ma anche un reato perseguibile per legge.


Prima di affidarvi ad un’azienda per lo smaltimento, controllate che sia iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per evitare di incorrere in illeciti senza nemmeno rendersene conto.
 Briante e Martegani è specializzata nello smaltimento dei rottami metallici e rifiuti ferrosi su tutto il territorio lombardo in particolare a Novara e Varese.
Per lo smaltimento dei materiali metallici l’azienda di smaltimento è obbligata a compilare documenti che attestino l’effettuazione corretta dello stesso secondo legge e l’azienda affidataria è chiamata a controllare la documentazione.

Il Decreto del 1 febbraio 2018 in cui il Ministero dell’Ambiente ha reso ufficiali le attività di raccolta e trasporto dei rifiuti non pericolosi, tratta anche dello smaltimento dei rottami di ferro. 
Si legge che l’operatore avrà il compito di compilare ben 4 copie della documentazione ma anche che le operazioni per la raccolta e il trasporto dei rifiuti debbano terminare nella medesima giornata in cui vengono iniziate.
Oltre che allo smaltimento dei rottami metallici si può operare, ove possibile, il recupero dei materiali ferrosi, attuando un processo molto apprezzato e rispettoso dell’ambiente. Invece di prelevare dei nuovi minerali in natura e poi doverli lavorare è possibile trasformare i rottami metallici in nuova materia.
 
Si possono raccogliere e recuperare scarti metallici quali:

  • bronzo
  • piombo

  • rame e stagno

  • ottone

  • leghe di alluminio, ferro, nichel, rame, zinco

  • acciaio inox

  • qualsiasi scarto e rifiuto ferroso.


L’attività di recupero del rifiuto ferroso avviene con diverse fasi affidate a specialisti che si occuperanno della raccolta, trasporto e recupero con attrezzature certificate rispettose della normativa di legge.

Demolizioni industriali: ritiro, trasporto e smaltimento

Lo smaltimento e la demolizione degli impianti industriali composti da capannoni, strutture edili e impianti di produzione con scorie deve essere eseguita seguendo le normative e le procedure di sicurezza opportune.
Ogni impianto industriale ha delle caratteristiche differenti e delle particolarità strutturali ma l’accento va posto soprattutto sull’applicazione delle procedure di sicurezza connesse alle sostanze trattate all’interno degli impianti stessi.
Per tale motivo le procedure di smaltimento degli impianti industriali devono essere condotte da tecnici specializzati che conoscano le attrezzature impiegate e la potenzialità esplosiva, tossica o di pericolo di ciascun impianto.
Il nostro personale è dotato di tutte le abilitazioni e certificazioni per operare in sicurezza su ogni tipologia di demolizione industriale. Ogni operatore conosce approfonditamente le modalità di smaltimento industriale e applica tutti i DPI necessari di protezione.
Spesso la demolizione di sistemi industriali riguarda impianti chimici o petrolchimici, industrie farmaceutiche costituite da impiantistica che tratta sostanze pericolose e reagenti. Per tale motivo, prima di procedere allo smantellamento industriale, si svolgerà uno svuotamento e bonifica dell’impianto. Sono per questo necessarie le abilitazioni al lavoro negli spazi confinati (DPR 177/11) in cui saranno impiegate tecnologie con altissima pressione.
 
Come si procede quando occorre effettuare la demolizione e lo smaltimento di un impianto industriale?
A seconda del contenuto dell’impiantistica e della grandezza dell’industria in questione, la demolizione potrà essere un’operazione più o meno articolata.
Il primo sopralluogo prevede la raccolta di informazioni in loco e lo studio delle documentazioni della struttura, il funzionamento dei vari impianti industriali da smantellare e la chimica delle sostanze trattate.
A seguire sarà redatto un piano di demolizione dell’impianto in cui verrà stabilito:

  • cosa e come demolire

  • cosa occorrerà smontare

  • cosa si dovrà recuperare oppure smaltire.




La Briante Martegani gestisce in totale sicurezza le demolizioni sia dei piccoli che dei grandi impianti industriali offrendovi un servizio completo e su misura. Affidarsi a noi significa essere affiancati da un personale specializzato sempre aggiornato sulle normative vigenti in merito alla sicurezza e alla salvaguardia dell’ambiente.

Costi di smaltimento dei rifiuti per le imprese

In Italia sono prodotti ogni anno più di 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e 140 milioni di tonnellate di rifiuti speciali. Mentre alcune regioni hanno un impiantistica all’avanguardia altre sono molto carenti e vivono uno smaltimento dei rifiuti urbani e speciali al limite dell’emergenza.
Il Centro di Ricerche REF ha pubblicato un documento in merito alla “Gestione dei rifiuti: per le imprese costi in aumento” in cui si sottolinea un ampliamento negli ultimi due anni dei costi dell’attività di raccolta del 40% per ben 1,3 miliardi di euro annuali.
Questo perché le aziende negli ultimi tempi hanno avuto molta difficoltà nello smaltimento dei rifiuti e nella loro gestione, a causa di impianti saturi.
 
La nostra azienda si occupa da decenni del servizio di smaltimento dei materiali di differenti tipologie e i costi a carico delle imprese per eliminare i propri rifiuti sono molto variati durante gli anni.
Vi rammentiamo che il costo finale dipende ovviamente da tre fattori connessi alle attività di raccolta:

  • La tipologia di materiale da smaltire
  • La quantità dei rifiuti
  • L’ubicazione dei materiali di scarto

 
Le imprese che gestiscono le relazioni per le attività di raccolta sanno che ogni materiale ha un costo differente di smaltimento stabilito al metro cubo o per quintale e in base alla tipologia di rifiuti. Tale costo è chiamato onere/conferimento di discarica.
L’attività di raccolta dei rifiuti aziendali è connessa anche al luogo in cui è collocata l’industria e dove si trova l’azienda che si occuperà dello smaltimento.
Alcuni materiali come il ferro, l’acciaio, il rame secondo le normative vigenti hanno smaltimento gratuito in merito al deposito in discarica, mentre il costo sarà relativo solo ai trasporti. Stesso discorso vale per gli oli vegetali e animali in cui il D.lgs. 22 del 5 febbraio 1997 indica l’obbligo di raccolta degli oli esausti, il loro recupero e il riciclo ove possibile.
 
Crediamo fermamente che dai propri rifiuti e dagli scarti delle imprese che li raccolgono correttamente possano germogliare nuove occasioni per concretizzare uno sviluppo sostenibile.
Noi ci impegniamo ogni giorno in una gestione attenta e responsabile dei materiali di scarto dei produttori iniziali per ridurre al minimo il loro impatto ambientale grazie al supporto di moderne tecnologie e il costante monitoraggio.

Mira al recupero e allo smaltimento in nome della qualità per la tua azienda: richiedi una consulenza subito.

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